mercoledì 20 maggio 2009

Lettera aperta al Governatore della Lombardia On. Roberto Formigoni


Caro Roberto,
il mio nome è Renata Candriella , ho 43 anni e da 585 giorni sono una grave cerebrolesa. Comincerebbe così, se ne fossi capace, la mia lettera.
Il 13 ottobre 2007, a causa di un aneurisma, sono entrata in coma e, da allora, dopo 6 interventi alla testa e vari accessori resisto,prego e combatto sperando in una vita migliore.
Sono mamma di Matilde 11enne (9 anni all’epoca)bambina brava e diligente ed affettuosa moglie del mio amato Andrea (43).
Ora, dopo aver girato parecchio per varie operazioni e tentativi di riabilitazione (Gravedona, Como, Gravedona, Costamasnaga, Gravedona, Fontanellato), sono ospite della struttura VITA RESIDENCE 3 di Guanzate (Co) finalmente a due passi da casa.
Il mio attuale stato di salute appare vigile, seguo con lo sguardo, rispondo a domande semplici con un filo di voce basta che non mi tocchi, altrimenti Ti riempio di parolacce per via del dolore che questo mi provoca,amo la vita ed ho la necessità di tranquillità e di silenzio , il lato cognitivo è seriamente compromesso (non ho mai chiesto di mia figlia…..devo proprio essere una mamma terribile!!!), sono praticamente immobile e spesso dolorante, incapace di ogni genere di azione elementare, dipendo totalmente da tutti per ogni cosa, ogni tanto ho una crisi epilettica e c’è un nuovo intervento in vista a causa di un buco che mi si è formato in testa (parlano di tumore della pelle o necrosi) ; non vorrei parlare di negligenze mediche, anche se per me ce ne sono state diverse pensa, l’ultimo regalo del Sistema Sanitario Nazionale è stata l’epatite C, comunicatami lo scorso 9 aprile.
Tra qualche mese,non avendo tracheo e peg (sono proprio fortunata!!) il mio caso non avrà più valenza sanitaria ma soltanto valenza sociale e qui cominceranno i problemi; infatti, l’ASL di zona, ha imposto a mio marito un trasferimento in un RSD (Residenza Sanitaria per Disabili). Andrea ha cominciato a girare per visionare alcune strutture ed ha constatato che, la maggior parte dei pazienti di questi centri è malata di mente (…c’è sempre qualcuno che sta peggio di me e questo mi dispiace), gli ambienti sono caotici, i malati affettuosamente ti vengono incontro per conoscerti e cercano di abbracciarti e toccarti; pensando alla mia situazione avrebbe voluto morire, ha inoltre pensato che Matilde non potrebbe più farmi visita in questi luoghi (immagina le conseguenze su di Lei) e che, io stessa, o verrei isolata in una stanza oppure, dopo pochi giorni di terrore ed angoscia , potrei morire.


Mi ha giurato che per nessuna ragione al mondo mi manderà lì.

Ci conto su Andrea, sai, è il mio grande amore, solo contro tutto e tutti mi porta conforto ogni giorno, anche se solo per pochi minuti,mi racconta la Sua quotidianità come se fosse una bellissima favola ed ora che sono vicina penso di dare anche a Lui un po’ di sollievo.
Del resto, come me, ne ha passate di tutti i colori in questo periodo, si è trovato a reinventarsi una vita per poter dare una “normalità” alla nostra cucciola,( non ne ho ancora avuto l’opportunità ma mi piacerebbe tanto vederlo destreggiarsi con panni e ferro da stiro),ha fatto decine di migliaia di chilometri per starmi sempre accanto e, il 25 febbraio scorso, ha anche perso il lavoro poiché l’azienda per la quale operava è fallita regalandogli,per fedeltà e stoltezza e forse anche per starmi sempre vicino, un arretrato di 23 mensilità + t.f.r..
Ha coinvolto un gruppo di care amiche che hanno creato un’Associazione che possa aiutarmi ed un domani aiutare qualcuno più fortunato di me (Associazione Adotta Renata ONLUS http://www.adottarenata.it/) .
Oggi come oggi, la vicinanza a Rovellasca (nostro paese d’adozione) è fondamentale, come le visite quotidiane di amici ed amiche, nonché, la forte presenza nella nostra vita della Parrocchia del paese e dei Suoi discepoli :Don Roberto Pandolfi e Don Alberto Erba.
Qui al VITA RESIDENCE 3 ho una vicina di stanza speciale, si chiama ITALA PULICI ovvero Suor Maria Paola dell’Amore Misericordioso, missionaria, vittima di un aneurisma cerebrale, attualmente, alla vista di tutti, in stato comatoso vegetativo, ma non per me, ormai mio angelo custode e grande amica è diventata “la mia Suora”, come amici sono diventati tutti i Suoi visitatori ed in particolare Monsignor Serafino Spreafico, Vescovo Missionario ,che mi dona un sorriso ed una pace interiore ad ogni visita che riesci persino a leggerla dal mio viso.
Caro Roberto, il 30 maggio prossimo compirò 44 anni ed il mio desiderio più grande sarebbe quello di poter rimanere nell’attuale struttura, è un regalo veramente molto grande ma penso di poterlo almeno sognare e richiederlo a Te per ciò che rappresenTi. Sei naturalmente invitato alla festicciola che si terrà il giorno stesso alle 17:00 presso la struttura VITA RESIDENCE3 Via S. Lorenzo,10 a Guanzate (Co) per assaggiare la splendida torta che, la mia carissima amica Rita, preparerà per tutti noi e per conoscerci di persona.
Infine, ci tengo a sottolinearlo, abbiamo una splendida cosa in comune Io,Te,Andrea e Matilde, siamo entrambi nati in quella splendida cittadina di quel ramo del lago di Como,che volge a Mezzogiorno ………. e che porteremo sempre nel cuore, come nel nostro cuore la fiammella della speranza divina del Padre,del Figlio e dello Spirito Santo non smetterà mai di ardere.

Dam na man Roberto

Grazie.


non senza lacrime e sofferenza per la dignità mia e della mia Famiglia


per Renata Candriella in Sperlinga
Andrea e Matilde Sperlinga


N.B.: Un’ultima annotazione, ci tengo in modo particolare a ringraziare con tutto il cuore il personale “di sala” che ha gestito la mia persona in tutto questo tempo. Ho incontrato competenza, disponibilità e tanta umanità in tutte le infermiere e le fisioterapiste che ho avuto il privilegio di conoscere. Grazie.

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